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Rassegna bibliografica
Ottocento a) dal 1800 al 1850

Jacques-David Ebguy, Le Héros balzacien. Balzac et la question de l’héroïsme

Marco Stupazzoni
p. 625-626
Notizia bibliografica:

Jacques-David Ebguy, Le Héros balzacien. Balzac et la question de l’héroïsme, Saint-Cyr-sur-Loire, Christian Pirot éditeur, 2010, «Groupe international de recherches balzaciennes. Collection Balzac», pp. 262.

Testo integrale

1Il personaggio balzachiano incarna, in diverse forme e con differente intensità drammatica, un insieme di forze e di caratteri che evocano e suscitano, anche nel lettore contemporaneo, sentimenti ed emozioni di una intensità eguale o superiore a quella provata nei confronti di un eroe classico. Tuttavia, e l’opera di J.-D. Ebguy lo dimostra pienamente in tutta la sua suggestiva problematicità, il cosiddetto «eroe balzachiano» si vede inserito in un contesto di pieno fermento e di continua evoluzione identitaria rispetto ai valori incarnati dalla nuova società borghese. Il nuovo egalitarismo democratico ed un certo relativismo generalizzato alquanto prorompente determinano l’impossibilità dell’eroismo nel xix secolo e la crisi del modello dell’eroe nell’accezione classica del termine. «En choisissant d’écrire le roman de moeurs de la nouvelle société qui s’installe», Balzac, scrive Ebguy, inscrive i suoi personaggi «dans un réel socialement et matériellement déterminé, là où le héros est traditionnellement un être de l’ailleurs et de l’hors-temps» (p. 6).

2Focalizzando la sua attenzione soprattutto sui romanzi delle Scènes de la vie privée, l’A. sottolinea come la creazione di un nuovo eroismo da parte di Balzac presupponga una diversa e distintiva caratterizzazione storica, sociale ed estetica del personaggio in relazione al nuovo contesto (tutt’altro che omogeneo e trasparente) della modernità. Nella prima parte della sua opera, l’A. si interessa particolarmente alle modalità attraverso cui Balzac «fait “saillir” certains des protagonistes de ses romans et en fait des personnages “à part”, distincts du reste du personnel romanesque» (p. 48). La creazione di figure, per così dire, straordinarie rappresenta una scommessa fondamentale per Balzac sotto la prospettiva estetica del suo programma letterario. Il personaggio balzachiano si configura come un elemento essenziale «de la construction du sens, participant à l’élaboration d’un univers» (p. 16) e come una componente indispensabile del «travail de figuration et de composition du romancier» (p. 17). Considerato in stretta relazione con l’azione, la società (e i valori da essa incarnati) ed il lettore, il nuovo eroe balzachiano diviene l’eroe di una marginalità che rasenta la negatività: in personaggi come Chabert, Vautrin o Rastignac, sembrano concentrarsi i tratti di un anti-eroismo alquanto problematico che li rende e li rappresenta ai lettori «non plus combattants, mais à l’écart, non plus lumineux mais se tenant dans le clair-obscur, non plus entre les Dieux et les humains, mais entre le passé et le présent, entre le dire et le faire» (p. 20).

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Per citare questo articolo

Notizia bibliografica

Marco Stupazzoni, «Jacques-David Ebguy, Le Héros balzacien. Balzac et la question de l’héroïsme»Studi Francesi, 171 (LVII | III) | 2013, 625-626.

Notizia bibliografica digitale

Marco Stupazzoni, «Jacques-David Ebguy, Le Héros balzacien. Balzac et la question de l’héroïsme»Studi Francesi [Online], 171 (LVII | III) | 2013, online dal 30 novembre 2015, consultato il 28 mars 2024. URL: http://journals.openedition.org/studifrancesi/2821; DOI: https://doi.org/10.4000/studifrancesi.2821

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